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Di: Matteo

Ciao Gina e ancora grazie, anche per l’episodio che hai condiviso: è stata un’esperienza molto carina, davvero! 🙂

Peccato che vi siate poi persi di vista con quella ragazza e il suo ragazzo poi marito. Ma sono sicurissimo che loro pensano spesso a te nel momento di infilarsi un orecchino o anche solo di guardarsi allo specchio, magari sorridendo nel ripensare a quando hai forato i loro lobi e alle risate che vi siete fatti. Sono cose che non si dimentcano 🙂
Tra l’altro anche la tua amica, a 21 anni o giù di lì, è un’appartenente al “club delle non tanto bambine a farsi i primi fori” (come lo avevi definito tu) così come tantissime delle persone che finiscono a visitare questa pagina, ed è logico perché chi si decide “da grande” (e non è MAI troppo tardi) pondera bene la decisione.

Una delle cose che Antonella mi ha raccontato (anche se poi non l’ha scritto nella sua esperienza) è che il bel ricordo che conserva del giorno in cui le ho fatto i secondi buchi è dato anche al fatto che eravamo nella sua camera, in un ambiente familiare e rassicurante, e con lei c’eravamo io che le eseguivo i fori e sua mamma che era molto curiosa di osservare quel che facevo (giustamente un po’ apprensiva ma si fidava di me), che comunque è sempre una presenza rassicurante. Farsi forare nella serenità familiare o tra amici (come ci hai appena raccontato tu, come Teresa e le sue amiche) rende tutta l’esperienza molto più piacevole, persino divertente, rispetto al farlo in un negozio sentendosi addosso lo sguardo di altri clienti, estranei che assistono per caso a quell’evento (per te) così importante e ti osservano con curiosità un po’ morbosa.

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Come ho già scritto tante volte io preferisco forare “a crudo” perché il ghiaccio indurisce molto i tessuti: anche se subito la “paziente” non sente quasi nulla il tessuto viene cruentato in modo più importante e si sente dopo. E poi c’è il pericolo che l’angolatura del foro risulti differente quando passato l’effetto del freddo il lobo si rilassa. E’ un pericolo remoto ma secondo me un’esecuzione esteticamente perfetta vale il prezzo di un poco di dolore in più (con gli orecchini a cerchio le eventuali imprecisioni di angolatura si notano tantissimo) e noto che anche Teresa, la dermatologa che fece i buchi a Elena e la zia medico di Michela sono dello stesso avviso. Del resto ho forato i lobi “a crudo” anche a due bambine (la più piccolina di soli 6 anni) così decise che hanno “sopportato” alla grande! Per procurare il minor dolore possibile meglio concentrarsi su sicurezza e rapidità di esecuzione e tipo di ago. Il lubrificante, come abbiamo visto, può ridurre ulteriormente il fastidio, specialmente all’atto di inserire l’orecchio. Ma deve essere un lubrificante medicalmente idoneo: non è detto che la prozia di Michela abbia usato proprio il gel che ho indicato io ma è possibile perché adattissimo allo scopo e sarà quello che utilizzerò la prossima volta che mi capiterà di eseguire dei fori.

Prima di provare l’ago cannula (che essendo per uso medico è sigillato e sterile) usavo anch’io gli aghi da ricamo a mano proprio perché molto adatti: entrano bene, non lacerano il tessuto e non provocano sanguinamento. Per ciascun foro un ago nuovissimo (e lasciato prima disinfettare a lungo in soluzione antisettica, tipo Betadine, che è a base di iodio). L’ago cannula però è migliore perché ancor più delicato anche usando un calibro (il 18 colore verde è ideale per il lobo, NON PER ALTRI PIERCING!) leggermente più grande dello stelo dell’orecchino (1,34 mm contro circa 1,2), che scivola dentro meglio provocando meno fastidio e meno irritazione, con un decorso più confortevole. Il forellino poi si assesta sulla dimensione del perno del primo orecchino.

Anche se usi l’ago cannula per forare, il buon vecchio ago da cucito però torna utile nel caso si proceda ad eseguire fori successivi ad altri già esistenti sullo stesso lobo: infilarli (meglio disinfettati) negli altri buchi al posto degli orecchini (che comunque, se presenti, vanno sempre fatti togliere prima di effettuare nuovi fori) aiuta visivamente a comprenderne l’angolatura per riuscire a dare ai nuovi fori un angolo congruente con quello dei preesistenti. Questa precisione (estetica) è possibile solo con l’ago a mano, impensabile se si fora con una macchinetta, anche delle più recenti, perché può forare solo in modo esattamente perpendicolare.

Come recettore posteriore, per attutire dietro il lobo la spinta dell’ago durante la foratura, va molto bene il cubetto di patata appena tagliato (suggerimento di Teresa) ma preferisco avvolgerlo in una garza imbevuta di disinfettante (da preparare un attimo prima di procedere con la foratura). La consistenza della patata è migliore di quella del dischetto ricavato dal tappo di sughero (come usavo inizialmente) e rende la foratura più dolce.

Per attenuare il fastidio nell’appoggiare la testa al cuscino durante la guarigione (e comunque per i primi 6 mesi, quando si deve continuare ad andare a letto con gli orecchini inseriti) sono consigliatissimi i cappucci in silicone (anch’essi da trattare preventivamente con soluzione antisettica) da mettere al posto delle farfalline. Il silicone ha anche il vantaggio di essere anallergico. Antonella ne ha comprato un sacchetto in un negozio di minuterie per bijoux. Ne vendono anche in pvc ma il silicone è molto meglio.

Spesso ci dimentichiamo di consigliare il tea tree oil, da comprare in erboristeria (anche qui grazie a Teresa 😉 ), da applicare una-due volte al giorno come lenitivo nei primissimi giorni post-foratura. E’ molto efficace e dà sollievo. Oltre naturalmente alla normale routine disinfettante almeno due volte al giorno (ad esempio col Bialcol, mai acqua ossigenata perché troppo aggressiva, tende a “seccare” la ferita) e alla rotazione degli orecchini, sempre nello stesso senso. Chi va in palestra o fa attività fisica, a causa del sudore dovrebbe aumentare la frequenza dell’operazione di disinfezione. La rotazione degli orecchini subito dopo aver disinfettato contribuisce a tenere asettica la ferita. Sempre mani ben pulite (meglio se disinfettate anch’esse!) quando si toccano gli orecchini coi buchi in via di guarigione.

Ah, io uso sempre i guanti sterili monouso (che vanno cambiati dopo aver finito di maneggiare il pennarello – possibilmente una penna dermografica ad uso chirurgico ma in assenza può andare un comune pennarello a feltro purché con inchiostro atossico – per marcare il punto di foratura). Non disponendo dei guanti (quando ho fatto i buchi a mia mamma, la prima esperienza, non li avevo) le mani vanno disinfettate con la massima cura e ri-disinfettate dopo aver maneggiato il pennarello!

Ricordo infine i tempi di guarigione (ovviamente se non insorgono inconvenienti). Ovviamente valgono anche per chi ha fatto i fori con la macchinetta (tipo Inverness, Studex, eccetera) in farmacia/gioielleria/centri estetici… :

– Minimo 4 settimane (però meglio attenderne almeno 6) prima di sostituire i primi orecchini (primissima e ancora molto incompleta rinsaldatura dei fori). Usare sempre orecchini piccini e leggeri (non devono dar fastidio a dormire), non cambiarli spesso per non rischiare di irritare il forellino ancora debole.

– Per 6 mesi tenere gli orecchini 24 ore su 24, anche per dormire (seconda rinsaldatura, la cicatrizzazione del canale del foro si dovrebbe sentire anche al tatto tenendo il lobo fra due dita). Trascorso questo lasso di tempo è consigliabile non tenere mai più gli orecchini la notte, a meno che non siano modelli che non impattano sforzando il foro, ad esempio piccolissimi cerchietti.

– Almeno 9 mesi ma più verosimilmente 1 anno (varia da persona a persona) per la rinsaldatura definitiva dei fori, che diventano finalmente stabili. Prima che sia trascorso questo periodo gli orecchini vanno indossati ogni giorno, anche se non più 24 ore su 24.

– Dopo un anno è possibile iniziare ad indossare tranquillamente anche orecchini a gancio ricurvo, monachelle, eccetera. Evitare più possibile gli orecchini pesanti che alla lunga rischiano di allungare il foro (se proprio si vuole, indossarli solo per una serata ogni tanto, ma non di più!). Prima che sia trascorso un anno dalla foratura non provare orecchini di bigiotteria di dubbia provenienza ma solo metalli nobili o acciaio certificato di grado chirurgico. Va tenuto conto che anche chi non è allergica al nichel potrebbe diventarlo dopo aver effettuato i fori proprio inserendo orecchini contenenti nichel nella ferita ancora fresca.

La rinsaldatura definitiva dei buchi (1 anno e oltre dalla foratura) non significa che questi non si richiuderanno più. La cosa varia (di molto) da persona a persona ma è facile che dopo un periodo prolungato senza mettere gli orecchini inizi a diventare difficile reinserirli. Non sempre è necessario rifare il buco ma riaprirlo potrebbe essere fastidioso. Meglio ricordarsi di mettere orecchini almeno di tanto in tanto per mantenere i forellini funzionali. Ovviamente più anni si sono portati orecchini, maggiore sarà il lasso di tempo prima che il foro tenda a restringersi e tapparsi.

Chi invece porta quotidianamente gli orecchini dovrebbe cercare di non dimenticare di averli ma, di tanto in tanto, toglierli e disinfettarli oltre a pulire bene i lobi (anche “spremendoli” con due dita sotto l’acqua corrente) usando un sapone antibatterico (routine imparata da Antonella). Si ovvierà così ad eventuali problemi dovuti al ristagno di sebo, pelle morta e batteri all’interno del foro che, oltre tutto, potrebbe essere causa di cattivo odore.

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Sperando che prima o poi possa tornare utile a qualcuno ne ho approfittato per fare il punto della situazione, caso mai qualcuno passando di qua volesse approfondire senza leggere informazioni sparse per tutti i commenti che ormai sono parecchi 🙂
Ho aggiunto anche qualche “dritta” in più che credo di non aver mai scritto o avevo dato per scontato.

Spero solo di non scoraggiare nessuna eventuale lettrice ancora indecisa dal farsi fare i buchi. Osservare le buone pratiche alla fine è più semplice di quel che sembra e alla fine la possibilità di abbellire il viso con gli orecchini vale qualche piccolo sacrificio e qualche attenzione in più. 😉

Ritengo che per la foratura del lobo queste siano davvero buone pratiche che ho man mano migliorato con l’esperienza… sempre con la soddisfazione delle mie “pazienti”! 🙂

Anche da parte di Antonella un carissimo saluto a Gina (ancora grazie per l’ospitalità) e a chiunque passerà di qua.
Mercoledì prossimo avrò l’intervento alla gamba, tornerò da queste parti successivamente.
Buon fine settimana!
😉


Di: wx1

Vero, le “non tanto bambine” non sono poche 😀
Già, l’atmosfera familiare o comunque amichevole fa la differenza.

Visto che hai riassunto tutto in modo ineccepibile, se sei d’accordo, vorrei aggiornare il post sopra aggiungendo questo ultimo commento a tuo nome, così che chi cerca informazioni non deve necessariamente leggere tutti i messaggi sotto.
Quando tornerai, se ti sta bene mi dai l’ok 🙂

Un grosso augurio, che vada tutto per il meglio e a risentirci presto!
Ricambio i saluti anche ad Antonella!

Di: Maria Teresa

Salve, sono arrivata la scorsa settimana su questa pagina per caso vedendo il link da un articolo su PayPal che mi interessava però alla fine ho letto anche molti dei commenti e ho trovato interessante come è stata impostata questa pagina per lo spirito collaborativo e la precisione dell’informazione.
Dato che essersi fatta fare i buchi con l’ago non è molto comune ho deciso di raccontarvi anche la mia esperienza personale. I buchi me li sono fatti fare per la prima volta a 11 anni, l’avevo chiesto a mia mamma e lei mi aveva portata in una profumeria dove mi hanno sparato i preorecchini con la classica pistola. All’inizio tutto bene ma dopo una settimana circa vado dal medico per quella che pensavamo essere un’infezione e invece era allergia e come spiegava una ragazza quà sotto è facile che la colpa fosse del materiale di cui erano fatti i preorecchini. Il medico mi ha fatto togliere tutto e per molti anni mi ero rassegnata che non avrei mai potuto avere gli orecchini nella mia vita.
Finché quasi 15 anni fa nell’istituto di bellezza dove andavo ho incontrato una brava estetista che mi ha proposto di rifarmi i buchi con l’ago mettendo subito orecchini in oro. Ho deciso di provare e me li sono fatti fare. Ho trovato il procedimento piuttosto doloroso a dire il vero, mi è stato detto che è la colpa è della cicatrizzazzione dei buchi precedenti che diventa più dura da forare, non so se è vero. Però l’importante è che ha funzionato e ringrazio ancora quell’estetista perché la decisione di rifarmi i buchi è stata una delle cose più belle che potevo fare per me. Da allora in poi porto solo orecchini in oro ma non ne posso fare a meno perché gli orecchini mi piaciono troppo. Ho solo i due buchi classici però delle volte ho pensato se farmi fare un altro buco (incerta se meglio da un lato solo od entrambi) ma non mi sono mai decisa.
Quest’anno mio figlio fa la Cresima e ho saputo dalle altre mamme che molte delle sue compagne in questo periodo si stanno facendo fare i buchi proprio come la ragazzina che ha scritto quà sotto. Se anziché di un maschio fossi mamma di una femmina farei anch’io come la mamma di quella ragazzina e i buchi sceglierei di farglieli fare ad ago perché anche se sul momento fa più male secondo me è il sistema più sicuro. Peccato che non molte sanno che esiste anche questa possibilità ed è più difficile trovare la persona esperta che li esegue.

Saluti da Maria Teresa

Di: wx1

Salve Maria Teresa 🙂

Grazie per averci scritto e raccontato la tua storia.
Vero, è più difficile trovare il posto giusto con una o un professionista che usi la tecnica manuale dell’ago.
Non sono poche purtroppo le donne o ragazzine che sono andate incontro a quel problema, fino a un tot di anni fa non c’era l’obbligo di utilizzare materiale anallergico e si dava per scontato un po’ troppo.
E così c’è la possibilità che anche negli istituti di bellezza si eseguano i fori con l’ago manualmente, grande notizia! Buono a sapersi. Se ho capito bene l’estetista ha forato i lobi negli stessi punti in cui vi erano le cicatrici dei vecchi, se li ha fatti proprio sulla cicatrice è possibile che siano stati più dolorosi perché l’ago ha trovato più resistenza.
Si può fare una prova per vedere come ci si specchia con uno o due orecchini in più ai lobi. Una ragazza sotto (Annina) ci ha scritto che vendono una colla di tipo cosmetico che utilizzano per applicare le extension alle ciglia, e lei l’ha utilizzata per fermare degli svarosky come fossero veri orecchini. Come test, senza forare niente, per vedere come figurano i doppi orecchini può tornare utile.

Cari saluti! 🙂

Di: Maria Teresa

Ma prego ci mancherebbe, sono io che ringrazio voi per questo forum pieno di idee per tutte noi che amiamo gli orecchini e per chi si vuole avvicinare per la prima volta col dilemma dei primi buchi ai lobi!
Esatto, l’estetista mi ha forato esattamente negli stessi punti in cui erano stati fatti i vecchi buchi, era la collocazione perfetta. Mi aveva fatta adagiare sul lettino e oltre al dolore abbastanza intenso anche io ricordo esattamente quel rumore tipo crr…crr…crr mentre passava l’ago come è stato già descritto in altri commenti. Mentre mi forava immaginavo di sanguinare ma era solo un’impressione. Però ero contenta, non mi sembrava vero di non dover più rinunciare agli orecchini!
Per quanto so almeno dalle mie parti anche negli istituti di bellezza i fori alle orecchie vengono eseguiti solitamente a pistola, penso quelle di nuova generazione tipo le farmacie. Bisogna informarsi e chiedere prima per sapere se c’è la possibilità di farseli fare a mano da una persona esperta nell’uso dell’ago. Io sono stata fortunata, non lo sapevo ma parlandone casualmente è stata l’estetista stessa a propormelo.
L’estetista che mi aveva rifatto i buchi ora lavora in un altro istituto di bellezza e nel frattempo ha seguito tutti i corsi regionali e si è poi specializzata in piercing (l’anno scorso ha fatto l’ombelico alla nipote di mio marito e qualche anno prima le avevo mandato la figlia di una mia collega per il brillantino al naso) e in trucco semipermanente, infatti a ottobre scorso sono andata apposta da lei per farmi fare l’infracigliare completo (palpebra superiore e inferiore) e devo dire mi ha fatto un lavoro splendido di cui sono orgogliosa. L’idea mi solleticava da anni però mi sono decisa solo quando ho saputo che poteva farmelo lei. Mi scuso se sono andata fuori tema.
Avevo letto quà sotto il trucco di Annina (colla cosmetica e swarosky). Mi avete fatto tornare la voglia di riconsiderare l’idea del doppio foro. Potrei veramente iniziare a testare come mi ci vedo col brillantino incollato e poi chissà…..

Un caro saluto da Maria Teresa

Di: wx1

Esatto, informarsi e magari fare un giro più lungo, non fermarsi alla prima bottega.
Anche se il dolore non è stato indifferente alla fine l’importante è che è andato tutto bene e che ti ha reso felice poter indossare gli orecchini.

Figurati (posso darti del tu?), puoi raccontare quello che vuoi, sempre di estetica parliamo 🙂

Visto che conosci già da chi andare, con tutta calma, se e quando ti sentirai pronta ai secondi buchi, vedrai che questa volta non sentirai il fastidio come la precedente.

Saluti!
Gina

Di: beppe

se mi è concesso intromettermi da utrasessantenne con un pò di nostalgia per i tempi che furono, l’argomento è affascinante.
mi ricordo quando le donne di famiglia decidevano che una ragazzina era pronta per mettere i primi orecchini, in genere dopo sopraggiunto primo ciclo mestruale, e si provvedeva a forarle i lobi in casa con l’ago e turacciolo di sughero. noi maschi in teoria eravamo emarginati da quest’importante momento ma io ne sono sempre stato segretamente affascinato e ho visto forare i lobi di mia sorella e di 3 delle mie cugine ammirando il coraggio con cui si sottoponevano al doloroso trattamento. “Se più bella vuoi apparire almeno un poco dovrai soffrire” diceva loro la nonna, ma poi che soddisfazione sfoggiare gli orecchini e sentire d’aver varcato la soglia del mondo adulto!
son cresciuto in campagna dove negli anni 50 queste tradizioni erano vive e molto sentite mentre mia moglie cittadina non ha avuto i buchi nei lobi fino all’età di 34 anni quando la moda nel frattempo aveva iniziato a riproporre il lobo forato come la novità del momento, necessario per i “punti luce” che non era possibile realizzare con la “clip”. il gioielliere che le ha fatto i buchi usò il “metodo indolore” cioè la pistola che indolore proprio non era ma faceva tutto in un clik e anche senza la poesia della preparazione e del concigliabolo tra le donne di famiglia che ricordavo dall’infanzia mi ricordo che quel giorno fù come se le radici cittadine di mia moglie e le mie radici campagnole si fossero avvicinate di più…… una volta tanto ha vinto la campagna. mi è sempre piaciuto regalarle degli orecchini e ammirarli indossati. grazie per avermi fatto ritornare a tanti bei ricordi.

Di: wx1

Salve Beppe!

Questi sono commenti che mi emozionano sempre leggendoli. Io ho una famiglia che ha seguito e segue quelle stesse tradizioni per generazioni. Tutto si svolgeva in casa, ci pensavano le nonne per le figlie e le nipoti quando poi non hanno cominciato anche le figlie ad eseguirli e così via.
Il ricordo è stupendo, verissimo.

Grazie per averci scritto 🙂


Di: beppe

Salve, ringrazio io per aver scambiato un pizzico di dolce nostalgia.
purtroppo nella mia famiglia questa tradizione è andata perduta e con essa la sapienza delle donne di casa a usare l’ago. la mia generazione è stata l’ultima in cui le ragazzine vi son state sottoposte al momento deciso dalle donne adulte di famiglia. iniziava tutto con un bisbigliare tra loro che ogni volta riuscivo a captare in anticipo. son stato io ad annunciare a mia sorella che mamma e nonna stavano organizzando per farle i buchi degli orecchini e ho ancora davanti a me il suo contrasto di emozione e di timore. le ho preso le mani e le ho detto “vedrai poi che sarai bella” ed ero emozionato forse quanto lei avendo già assistito con curiosità e segreta ammirazione per le cugine. anche se come maschio mi toccava osservare in disparte.
tutto questo nel mondo contadino mentre le donne eleganti di città sdegnavano i fori e preferivano le attaccature a “clip”. finchè vari anni dopo all’improvviso son corse tutte a farsi bucare le orecchie non per decisione delle “anziane” di famiglia ma per imposizione della moda.
non sapevo che l’ago viene ancora usato e apprezzato per dei vantaggi rispetto alla “pistola”, mi ha fatto piacere apprendere che a tutt’oggi qualcuno ancora porta avanti e affina la sapienza con l’ago delle nostre antenate.

Arrivederci, tornerò ancora a finir di leggere anche i commenti più vecchi.

Di: Maria Teresa

Gina, certamente che puoi darmi del tu!

Sabato scorso sono andata alla ricerca dei brillantini per uso cosmetico (ne esistono moltissimi tipi diversi per colori e dimensione) e del collante necessario ad applicarli. Ho fatto la prova per “simulare” il secondo foro ai lobi con l’aiuto di mio marito che mi ha dato una mano a fissarli nel punto ideale e mi è piaciuto molto come mi stanno specchiandomi. Hanno approvato anche marito e figlio. Non solo, sabato sera ho tenuto i brillantini applicati per uscire e la mia amica vedendoli mi ha fatto i complimenti credendo che fossero dei veri punti luce!
Questa mattina ho telefonato all’estetista per prendere appuntamento sia per me che per la mia amica che ha già i doppi buchi al lobo sinistro ma desidera “pareggiarli” facendosi il secondo foro anche sulla destra. Per lei sarà la prima esperienza con l’ago.
Abbiamo appuntamento all’istituto di bellezza per venerdì pomeriggio poi saprò dire se sarà davvero meno fastidioso della volta precedente ma intanto non vedo l’ora.

Ciao Gina, un saluto da Maria Teresa

Di: Maria Teresa

Esatto Beppe, ne so qualcosa perché anche mia mamma ha origini contadine (di cui ne è sempre andata fiera) e i buchi alle orecchie glie li fecero in casa con l’ago come era tradizione. Però ad eseguirli non fu una parente ma una vicina esperta chiamata apposta che se ne incaricava per tutte le bambine della zona quando era il momento, nel caso di mia mamma non il primo mestruo (non sapevo di questa usanza) ma la sua Prima Comunione. Mi raccontava che se i genitori potevano permettersi gli orecchini d’oro per la figlia li mettevano presto ma c’erano ragazze che arrivavano a fare i buchi solo in occasione del loro matrimonio.
Poi venendo in città per le scuole superiori mia mamma si è addirittura vergognata dei buchi e anche se può sembrare strano pur avendo i lobi forati preferiva mettersi orecchini di bigiotteria a clips anziché quelli d’oro per sentirsi alla moda. I buchi li ha poi riscoperti quando sono tornati di moda e per fortuna che non le si erano richiusi anche se non li aveva più usati per tanto tempo.
Io però sono contenta di non essere stata obbligata a farmi i buchi per tradizione e per decisione di famiglia ma solo quando l’ho deciso io perché desideravo averli, anche se al primo tentativo mi era andata male per l’allergia.

Un saluto da Maria Teresa

Di: wx1

Fantastico, allora la prova è stata superata a pieni voti 😀

Se andrete assieme sarà un’esperienza doppia da ricordare, sono emozioni che non si scordano più.

In bocca a lupo per venerdì, facci sapere come è andata ^^

Un abbraccio, Maria Teresa!

Di: Maria Teresa

Gina, ciao!

Avevi ragione proprio su tutta la linea, andarsi a fare i buchi assieme a un’amica è stata un’esperienza bella ed emozionante da condividere che ricorderemo. Anche divertente per tutt’e due. Ci siamo trovate bene e come dicevi tu stavolta per me è stato meno doloroso visto che i fori non sono stati fatti su un punto già cicatrizzato.
La mia amica che ha fatto un solo lobo visto che dall’altro lato aveva già il doppio foro ha sperimentato l’ ago per la prima volta e le è piaciuto per come l’estetista ti fà sentire a tuo agio senza fretta e spiegandoti bene tutto, dunque un’esperienza molto positiva. Alla fine ci siamo anche fatte il selfie assieme all’estetista che ci ha forate e l’abbiamo mandato ai nostri mariti che hanno potuto vedere in anteprima le nostre nuove bellissime orecchie!!!
Giocare coi brillantini incollati è divertente ma l’orecchino vero è tutt’altra cosa! Abbiamo scelto semplicissime palline in acciaio. Sul dietro non c’è farfallina nè perno sporgente ma un dischetto piatto così non hai fastidio nemmeno a dormire. Furbo no?

Un abbraccio a te Gina e grazie per il supporto!
Maria Teresa

Di: wx1

Ciao Maria Teresa! Grazie per essere ripassata 🙂

Felice per te che sia stata una giornata emozionante, è un’ottima cosa quando si trova una professionista come questa estetista che cerca di mettere a proprio agio le clienti ed è molto scrupolosa nello spiegare per bene tutti i passaggi.
Immagino la faccia dei vostri mariti quando hanno visto il selfie, si saranno sicuramente emozionati anche loro.

Giusto, il buco vero è tutta un’altra cosa, consente di abbinare orecchini in un modo molto versatile e si possono scegliere senza doversi preoccupare di come e dove poterli fissare.

Grande! Ottima soluzione la chiusura piatta a dischetto, specie se è di materiale morbido come queste in foto:
https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/51i06yFadwL._SL1300_.jpg
https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/31SL45RD65L.jpg

Una caro saluto e Auguri di Buona Pasqua!

Di: Maria Teresa

Ciao Gina!
Scusa ma non mi sono spiegata bene sul dischetto posteriore, quello di cui parlavo non è una chiusura vera e propria ma è parte del perno stesso dell’orecchino che è speciale, infatti questa volta ci è stato infilato dal dietro in avanti. Ho faticato a trovare delle immagini sul web e poi mi sono accorta che è una tipologia di orecchini che si trova in commercio come gioiello per il piercing al labbro:
http://www.bodyjewelleryshop.com/img/products/labret-stud-zls.jpg
http://www.kingsbodyjewelry.com/images/products/display/internally%20threaded%20labret%20ring%202.jpg

come avevo già scritto rispetto a quando mi aveva rifatto i buchi principali ai lobi l’estetista nel frattempo ha seguito i corsi regionali per essere abilitata ad eseguire i piercing non più solo nel lobo e ha fatto esperienza. La prima volta infatti mi aveva applicato degli orecchini con la farfallina tradizionale ma questi sono molto più pratici e facilitano molto il decorso. La stanghetta del perno è leggermente abbondante in lunghezza per non premere il lobo quando gonfia nelle primissime ore dopo forato e per agevolarti quando disinfetti ma visti dal davanti sembrano normalissimi orecchini a pallina.
Il selfie ha divertito i nostri mariti che ci hanno subito scritto per complimentarsi però sapevano che avevamo l’appuntamento. Mio marito era più sorpreso quando ho rifatto i primi buchi e improvvisamente mi ha vista indossare un paio di orecchini già che sapeva che non potevo avere i buchi per l’allergia.
E tu invece Gina quanti buchi hai alle orecchie? Oltre agli orecchini hai fatto anche altri piercing?

Ciao e anche a te tanti auguri di Buona Pasqua!
Maria Teresa


Di: Maria Teresa

Ciao Gina!
Ho inserito un commento che risulta come “in attesa di moderazione”. Credo che il motivo sia che ho inserito dei link a due immagini. Se non è possibile metterle puoi eliminarle comunque ma salvare il commento?
Grazie e tanti Auguri di Buona Pasqua anche a te!
Maria Teresa

Di: wx1

Recuperato, non ti preoccupare 😉

Di: wx1

Ah, ora ho capito di che tipo di chiusura si tratta,
Non ci avevo mai pensato che gli orecchini per il piercing fossero adatti anche ai lobi, ottima cosa la stanghetta più lunga e seppur in metallo anche questi sono indicati per attutire il problema dietro l’orecchio.
Di nuovo applausi alla tua estetista 🙂 ha saputo cogliere al meglio lo strumento giusto per risolvere tutte le piccole problematiche post foro.

Al momento ho solo i due buchi classici, porto sempre ad anello di 1 o 2 cm al massimo di diametro, che sono i miei preferiti in assoluto 🙂

Grazie!!

Di: Maria Teresa

Gli orecchini ad anellino sono anche tra i miei favoriti, un vero classico senza tempo. Ne ho alcune paia sia in oro giallo che bianco. Tra qualche tempo potrò sfruttare i doppi buchi anche per abbinare 2 paia di anelli di dimensione leggermente diversa.
Chissà che leggendo tutte queste nostre esperienze non ti venga la voglia di aggiungere uno o più fori nuovi pure sui tuoi lobi!

Grazie a Te Gina e ancora Auguri!!!
M.T.

Di: Matteo

Complimenti a te Maria Teresa, ma anche alla tua amica e soprattutto alla brava estetista che vi ha bucato le orecchie: geniale il tipo di orecchini che vi ha applicato!
L’inserimento “dal dietro in avanti” mi induce a pensare che per forare sia stato usato l’ago cannula: me lo potresti confermare?

E’ già da un po’ che proviamo a “stuzzicare” la nostra mitica Gina a osare coi secondi buchi ma (almeno per ora) lei da quell’orecchiNo non ci sente 🙂 🙂 🙂

Ciao e anche da parte mia tanti Auguri di Buona Pasqua.

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