Ciao Gina e grazie per la risposta 😉
Molto interessante davvero, non lo sapevo e sinceramente non avrei immaginato l’esistenza di farmacie che eseguono i fori anche con ago. Suppongo che il personale che offre questo servizio sia molto esperto e affidabile perché altrimenti non si esporrebbero nell’effettuare il servizio con una tecnica che offre indubbiamente vantaggi ma, presupponendo la mano libera e una cura dell’igiene tutta a carico dell’operatore, è anche più difficile da padroneggiare rispetto alle soluzioni che prevedono una qualche “macchinetta” e le capsule sigillate già predisposte.
Sarei invece scettico riguardo alle farmacie che utilizzano la vecchia pistola a scatto: oltre ad essere più traumatica, questa non è nemmeno del tutto affidabile a livello igienico-sanitario perché non può essere debitamente sterilizzata fra un utilizzo e l’altro e per questo motivo l’uso è stato esplicitamente vietato (secondo me giustamente) dalla normativa sanitaria in vigore nella maggior parte delle Regioni italiane.
Sono infatti disponibili altri sistemi monouso e perfettamente a norma oltre all’inverness utilizzato dalla maggior parte delle farmacie. Le gioiellerie che hanno deciso di continuare ad offrire il servizio di foratura lobi anche dopo il cambiamento delle normative sanitarie, infatti, oltre ad essersi dovute dotare di un locale o di un corner dedicato, hanno dovuto aggiornare la strumentazione abbandonando la pistola a scatto in favore di soluzioni a capsula monouso (ad esempio la Studex ma ne esistono anche di altri fornitori di cui non mi sovviene il nome ma comunque omologati dalle autorità ministeriali). Non mi stupisce invece che tu abbia riscontrato un alto grado di professionalità in un paio di gioiellerie che ancora effettuano i fori ai lobi: Suppongo che chi ha continuato a farlo, anche con le nuove normative, crede fortemente nella bontà del proprio lavoro ed è determinato ad offrire un ottimo servizio. Immagino che la cliente che si è trovata bene sottoponendosi alla foratura dei lobi (proprio perché è un momento fortemente emozionale) tenda a fidelizzarsi. Inoltre il gioielliere, che è il vero specialista degli orecchini, offre di base maggiori garanzie di esperienza e di gusto nell’individuare il piazzamento ottimale per il buchetto.
A differenza di qualche anno fa, le gioiellerie in cui si forano i lobi sono ormai poche, mentre ormai quasi tutte le farmacie lo fanno. Ecco perché è importante l’esperienza positiva di qualche conoscente. Prima il bucatore di lobi rutinario e non del tutto scrupoloso era un gioielliere (o una profumetia), oggi è più spesso una farmacia: eloquente l’esempio raccontato da Corrado e Margherita della farmacista che tenta di appioppare la “vendita” di un momento importante come i fori alle orecchie ad una bambina come fosse un giocattolo!
Mi piace anche l’idea di indirizzare presso uno studio di tattoo/piercing di fiducia (utilizzano sempre l’ago, scelta pressoché obbligata se si intendono forare le cartilagini: trago, elice o anche naso…). Ma non mi rivolgerei mai al primo che capita, non solo per motivi meramente igienico-sanitari ma anche per quello che gli anglosassoni chiamano “inflicting pain factor” che rende certi operatori particolarmente inadatti a una bambina. Senza contare che molti piercer non forano al di sotto dei 16 anni, nemmeno i lobi e nemmeno con l’autorizzazione dei genitori.
Gina, ti faccio i complimenti per la preziosissima indagine che hai fatto “sul campo”, che secondo me potrà essere molto utile anche alle persone che capiteranno qui perché dubbiose sulla scelta da fare.
Buona estate anche a te e ai tuoi cari! 🙂
P.S. direi che anche tua mamma è “al top”… e ritengo anche tu stessa! 😉